venerdì 23 ottobre 2015

EYEBOMBING e l'onda di ritorno






La street art ha liberato la fantasia e la creatività di molte persone.
Ha rotto gli argini della passività, lasciando intravedere a tutti noi la possibilità d'intervenire sul tessuto urbano, prendendo confidenza con esso e iniziando a comunicare ai nostri simili apertamente.

Grazie alla street art sono sorti molti movimenti spontanei, diffusi internazionalmente e collegati tra loro grazie alla rete.

Forse il più semplice, fanciullesco e ingenuo è l'EYEBOMBING: l'atto (o l'arte) di attaccare ad oggetti inanimati sul suolo pubblico i "googly eyes".
L'intento dichiarato è quello di divertire i passanti, strappargli un sorriso, umanizzando e rendendo vitali cose che appartengono alla vita di tutti i giorni, e che non attirerebbero altrimenti la nostra minima attenzione.

Persone da tutto il mondo (eyebombers) fotografano le loro piccole installazioni e mandano le immagini al sito ufficiale (http://eyebombing.com/) sul quale vengono pubblicate, spesso accompagnate da un titolo.






L' EYEBOMBING vive di gesti piccolissimi, anonimi, che esprimono l'estrosità e la voglia di sorridere (e di far sorridere) di tante persone.

E' la risposta dal basso, l'onda di ritorno a quella grande energia creativa e comunicativa che è la street art (alla quale, per fortuna, è difficile rimanere indifferenti...).



Nessun commento:

Posta un commento